Scoperto un nuovo “interruttore” molecolare che potrebbe “spegnere” i sintomi di molte malattie neurodegenerative, come il Parkinson e la Sclerosi laterale amiotrofica (Sla): è quanto sembrano suggerire i primi esperimenti condotti sugli animali dai ricercatori dell’Università di Trento coordinati dalla biologa Maria Pennuto.

I risultati, pubblicati sulla rivista Neuron, sono stati presentati a Riva del Garda in occasione del XVIII convegno dei ricercatori Telethon.

La scoperta è nata dallo studio di una rara malattia genetica che colpisce solo gli uomini, l’atrofia muscolare spinale bulbare (nota anche come malattia di Kennedy): causata da una mutazione sul cromosoma X, si manifesta nell’età adulta con atrofia ai muscoli degli arti inferiori e della faccia.

«La malattia – spiega Pennuto – è provocata da un’alterazione del recettore per gli ormoni androgeni, una proteina che non si trova solo nei testicoli ma anche nei neuroni che comandano il movimento e nei muscoli».

I ricercatori Telethon sono riusciti a scovare il punto esatto in cui avviene la modificazione chimica che induce il recettore a funzionare troppo causando l’atrofia: «un sito simile si trova anche in altre proteine associate a malattie neurodegenerative come il Parkinson, la Sla, la malattia di Huntington e l’atassia spinocerebellare di tipo 1 (Sca1)», precisa Maria Pennuto.

... Continua

 

Fonte: Telethon