“Buongiorno donne, lei è zia Wanda”.

Così sono stata presentata da Maddy alle signore che erano nella piazzetta di Tregasio davanti al piazzale della Chiesa e stavano sistemando i banchetti per il Mercatino.

“Finalmente, che bello conoscerla abbiamo tanto sentito parlare di lei”.

Baci e abbracci come vecchie amiche che si incontravano dopo essersi perse di vista per troppo tempo. Ed ero lì, nella piccola piazza, attorniata dalle donne che hanno lavorato mesi per l’organizzazione del mercatino con i banchetti pieni di prodotti artigianali realizzati dalle loro sapienti mani. Ma non solo, sui banchetti facevano bella figura tanti prodotti da forno, piante da fiori e spezie, prodotti per la casa, prodotti commestibili, tutti donati o realizzati dalla comunità di Tregasio la stessa comunità che nei giorni del mercatino ha comprato i prodotti per la raccolta fondi da destinare all’AICH-Roma.

Il capofila di tutto ciò è Luciano, proprietario del forno e del Mini Market che è al centro del paese, con i suoi figli e i componenti della sua famiglia; una grande famiglia unita dalla volontà di combattere il destino, unita dalla volontà di fare qualcosa di concreto per la ricerca e per l’AICH-Roma. Principalmente è una famiglia molto amata da tutti me ne sono accorta dalle parole delle donne, dalla vicinanza delle tante persone che sono passate per la piazza, si sono fermate, hanno scherzato, ascoltato e comprato ognuno qualcosa e, piano piano, i banchetti si sono svuotati di tutto!

Nei due giorni di mercatino abbiamo avuto modo di conoscere donne speciali e di parlare con loro; queste donne che, ho saputo, sono vicine anche alle altre realtà del posto che hanno bisogno di un sostegno, di un contributo e lo fanno sempre con lo stesso slancio, sempre con la stessa dedizione. Come ringraziarle tutte, come ringraziare i familiari che hanno accettato di essere messi da parte per lasciare loro il tempo da dedicare all’organizzazione del mercatino? Bravi  per aver pazientemente sopportato e sostenuto tutto questo. Infine brave per il coraggio con cui hanno affrontato il freddo e la pioggia restando in piazza tutto il tempo a parlare e convincere le amiche, i parenti a sostenere la ricerca e i progetti di AICH-Roma mai stanche e sempre con un sorriso sulle labbra.

Ho avuto modo di conoscere più a fondo alcune persone del posto e di intrattenermi a parlare dei loro problemi e necessità. Mi sono sentita molto vicina ad alcune e mi sono confrontata con il loro dolore; ho portato con me i loro sguardi di mamme, di nonne e di giovani così sinceri.

Grazie alle donne di Tregasio: Sandra, Doranna, Patrizia, Mariangela, Virginia, Michela attive e tenaci ,  grazie a Cinzia che nonostante la malattia mi ha ringraziato per essere lì: “Grazie zia Wanda”; a Paola con il suo piccolo Diego, alla sua sorella Monica e alla sua mamma; a Fabio e Loris, a Katiuscia infaticabile solare ragazza, al prete che durante l’omelia ha invitato le persone che seguivano la messa a soffermarsi davanti ai banchetti del mercatino per fare una buona azione per la ricerca.

Potrei continuare all’infinito perché ogni momento mi ha regalato uno spunto di riflessione ma il grazie più grande va alla famiglia Cazzaniga (Luciano, Tommy, Maddy e Simone) che ha reso possibile tutto ciò. Una famiglia che porto con me nei miei pensieri e nel mio cuore forse perché vedo in loro il mio stesso modo di affrontare le avversità che la vita ci mette davanti. I miei adorati “nipoti” acquisiti ai quali voglio bene e che, lo sento dal cuore, mi vogliono bene come a una “vera” zia.

Arrivederci Tregasio e grazie ancora

 

Wanda Danzi Bellocchio