L’hanno già battezzato il killer dei neuroni visto che potrebbe essere responsabile della morte delle cellule cerebrali per ictus, lesioni e persino malattie neurodegenerative come il morbo di Alzheimer.

I ricercatori della Johns Hopkins University sostengono di aver individuato la proteina che si cela alla fine di questa catena di eventi, quella cioè che dà il colpo fatale ai neuroni, attaccando dall’interno il Dna della cellula.

La scoperta, dicono i ricercatori, potenzialmente apre una nuova strada per lo sviluppo di farmaci in grado di prevenire, fermare o indebolire questo processo. Lo studio sul killer dei neuroni è pubblicato su “Science”.

Gli esperimenti, condotti su cellule coltivate in laboratorio, si basano su un precedente lavoro del team di Ted Dawson e Valina Dawson; il loro gruppo di ricerca ha scoperto che, nonostante diverse cause e sintomi, lesioni, ictus, Alzheimer, Parkinson e corea di Huntington hanno un meccanismo condiviso: una forma di morte “programmata” delle cellule cerebrali che hanno chiamato parthanatos, dalla personificazione della morte nella mitologia greca e Parp, un enzima coinvolto nel processo.

Questa forma di morte cellulare “gioca un ruolo in quasi tutte le forme di danno cellulare”, dice Ted Dawson. Questo studio ha ricostruito tutta la catena di eventi mortali, arrivando al killer che dà il colpo di grazia ai neuroni. Si tratta di una delle 160 proteine conosciute come fattore inibitorio della migrazione dei macrofagi (Mif). “Pensiamo che sia il momento finale di parthanatos”, conclude Ted Dawson.

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Fonte: L’unionesarda.it