*Dott.ssa Silvia Romano

Essere identificati dalla società e spesso anche da noi medici come “disabili” è una condizione di grande complessità e di difficile accettazione che ogni persona vive in modo diverso. Talvolta la si affronta anche con un profondo senso di disagio perché non è quasi mai facile accettare di aver bisogno di aiuto anche in semplici attività della vita quotidiana. E allora si finisce per non chiedere nulla anche perché spesso non si è a conoscenza di cosa chiedere e di quale siano i percorsi da intraprendere.

In un modo in cui ogni giorno pazienti, famiglie ed associazioni lottano per i diritti delle persone diversamente abili alcuni aiuti e agevolazioni sono disponibili e allora perché non chiedere?

Proviamo a fare un po’ di luce su alcuni aspetti, creando un piccolo percorso guidato con le giuste indicazioni.

 

Riconoscimento dell’invalidità civile e handicap legge 104 

Per il riconoscimento sia dell’invalidità civile sia dell’handicap (sono due domande diverse e devono essere richieste singolarmente) è necessario passare attraverso due fasi; la prima medica e la seconda amministrativa. Nella prima fase bisognerà recarsi dal proprio medico curante, che dovrà compilare un certificato telematico con il quale sarà possibile richiedere la successiva visita medica presso la commissione valutativa dell’INPS. Il medico di base dovrà, inoltre, rilasciare al paziente una ricevuta dell’invio del suddetto certificato dal momento che, entro 90 giorni dalla richiesta, bisognerà recarsi ad un patronato e inoltrare richiesta di visita all’INPS per via telematica (inizia da qui tutta la fase amministrativa). L’INPS richiederà il codice presente nella ricevuta del medico curante e attraverso tale procedura fornirà all’interessato la data della visita. Dopo la visita, la comunicazione dell’esito sarà inviata dall’INPS a casa (verbale di invalidità e/o di handicap legge 104).

Per quanto riguarda l’invalidità la risposta nel verbale sarà caratterizzata da una percentuale; al di sotto del 33% non si è ritenuti invalidi; dal 34% si ha diritto a titolo gratuito degli ausili e delle protesi compatibili con la propria patologia; dal 46% si può essere inseriti nelle liste per il collocamento mirato; dal 51% si può usufruire del congedo straordinario per cure e dal 67% si è esenti dalla partecipazione alla spesa sanitaria (ticket). Per le prestazioni economiche di competenza dell’INPS è richiesto un grado di invalidità compreso tra il 74% e il 100% (assegno mensile, pensione di inabilità, eventuale assegno di accompagno).

Per quanto riguarda invece la legge 104 la risposta nel verbale definirà la condizione di handicap secondo due livelli di gravità o commi. Il comma 1, più lieve, che dà diritto ad agevolazioni fiscali e tributarie, tra le quali detrazioni IRPEF e IVA agevolata per l’acquisto di sussidi tecnici e informatici, per lavori finalizzati al superamento di barriere architettoniche e per l’acquisto di autovetture, esenzione del bollo auto. Il comma 3, più grave, dà diritto oltre alle precedenti agevolazioni a 3 giorni di permesso retribuito mensile per il portatore di handicap o per chi presta assistenza, diritto alla priorità di trasformazione del rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale, esonero dal lavoro notturno, congedo biennale non retribuito per gravi motivi familiari, congedo straordinario biennale retribuito per un massimo di 2 anni per assistere il portatore di handicap a condizione che la persona da assistere non sia ricoverata a tempo pieno.

L’Agenzia delle Entrate pubblica periodicamente sul suo sito un aggiornamento di tutte le agevolazioni legate al riconoscimento dell’invalidità e dell’handicap

 https://www.agenziaentrate.gov.it/portale/le-agevolazioni-fiscali-per-le-persone-con-disabilità

 

Servizio per l’autonomia e l’integrazione sociale della persona disabile (SAISH)

Il SAISH è un servizio di assistenza domiciliare rivolto a persone diversamente abili. L’obiettivo primario è il raggiungimento dell’autonomia e della migliore integrazione sociale della persona con diversa abilità. Gli interventi comprendono, in generale, azioni volte all’integrazione, al segretariato sociale, alla cura della persona ed al sostegno dell’autonomia personale.

Il servizio può essere attivato rivolgendosi al Municipio di residenza in tre diverse forme:

  • Diretta, attraverso la libera scelta di un Ente Gestore che con i suoi operatori attuerà il progetto personalizzato che potrà essere articolato in interventi individuali e/o di gruppo
  • Indiretta, attraverso l’assunzione dell’assistente personale da parte dell’interessato o della sua famiglia esclusivamente per gli interventi riferiti al superamento di stati di non autosufficienza qualora il richiedente abbia una disabilità grave riconosciuta ai sensi della Legge n. 104/92 art. 3 co. 3, e che necessita di prestazioni/attività di base
  • Mista (diretta e indiretta)

 

La Disability Card

Negli ultimi mesi si è parlato molto della Carta europea della disabilità, denominata Disability Card, si tratta di una tessera (simile alla carta d’identità elettronica) che identifica i soggetti con disabilità e permette loro di accedere a benefici e/o servizi pubblici o privati, gratuitamente o a tariffe agevolate, in tutti i Paesi dell’Unione europea.

Può essere rilasciata a tutti i soggetti invalidi civili minorenni, ai maggiorenni con invalidità civile superiore al 67% e ai cittadini con riconoscimento della condizione di handicap grave (legge 104 comma 3).

Dal 22 febbraio, è possibile richiederla direttamente sul sito dell’INPS effettuando l’accesso tramite SPID, CIE (Carta d’Identità Elettronica) o CNS (Carta Nazionale dei Servizi) o avvalendosi di associazioni rappresentative delle persone con disabilità abilitate dall’INPS all’uso del canale telematico. All’atto della presentazione della domanda il cittadino con disabilità deve allegare una foto in formato tessera, secondo le indicazioni e i parametri riportati nel modulo di domanda. Successivamente, una volta completata la richiesta, la Card viene spedita a casa.

Sulla Carta sono riportati i seguenti dati:

  • Una fotografia, formato fototessera, del titolare.
  • Nome, cognome, data di nascita del titolare.
  • Un’apposita indicazione nei casi in cui il titolare necessiti di accompagnatore o di un maggiore sostegno.
  • Numero seriale e data di scadenza del documento.
  • Un QR Code contenente UNICAMENTE le informazioni relative all’esistenza della condizione di disabilità e quindi alla validità della Card.
  • La scritta “EU Disability Card” in Braille.

La Carta europea della disabilità è valida fino alla permanenza della condizione di disabilità prevista e comunque per non più di dieci anni dal momento del rilascio.

Potrà essere utilizzata solo dal titolare e non potrà essere ceduta a terzi, permetterà di certificare la propria condizione di disabilità presso tutti gli uffici pubblici, sostituendo a tutti gli effetti i certificati cartacei e i verbali. Inoltre, darà accesso gratuitamente o a tariffe agevolate quando già presenti ai musei statali su tutto il territorio nazionale e ai luoghi di cultura nei paesi UE aderenti al progetto (al momento sono attivi i seguenti stati: Belgio, Cipro, Estonia, Finlandia, Malta, Romania, Slovenia). Le agevolazioni attivate sono pubblicate sul sito istituzionale del Ministro per le Disabilità.

Fisioterapia

Abbiamo più volte parlato negli incontri in associazione dell’importanza dell’attività fisica e della fisioterapia ma non sempre il percorso per accedervi è così agevole e soprattutto bisogna imparare a districarsi nella burocrazia ed essere pronti a lunghe liste si attesa. Tuttavia, è utile sapere che esistono differenti modalità di accesso alla fisioterapia con differenti durate.

Il modo più conosciuto per accedervi è quello di farsi fare una prescrizione dal Medico di Medicina Generale (MMG) su indicazione di un medico specialista di riferimento per la specifica disabilità o medico specialista in riabilitazione (neurologo, fisiatra, ortopedico).

Si tratta di 10 sedute ambulatoriali di circa 30-40 min che si possono effettuare in qualsiasi centro convenzionato. La prosecuzione del trattamento è subordinata al rilascio di una nuova ricetta e così a seguire se si vuole svolgere un’attività minimamente continuativa. Questa tipologia di prescrizione nasce, ed è adeguatamente utilizzata, per trattamenti riabilitativi in seguito ad eventi acuti e non si adatta troppo bene a patologie neurologiche croniche.

Al contrario, il modello di assistenza riabilitativa presso centri accreditati (ex art.26 Legge 833/78) rappresenta la migliore forma di erogazione di servizi riabilitativi per le patologie croniche.

Possono usufruirne tutti i cittadini – minori e adulti – con disabilità fisica, psichica, sensoriale o mista che necessitano di presa in carico globale da parte di un’équipe multidisciplinare che deve redigere un progetto ed un programma riabilitativo personalizzato e finalizzato al recupero funzionale e sociale. Vengono erogate quindi prestazioni riabilitative di diverso tipo: motorio, neurologico, logopedico, psicomotorio e cognitivo.

Queste prestazioni possono essere svolte in forma

– residenziale (con pernottamento presso la struttura per tutta la durata stabilita del progetto)

– semiresidenziale (con accessi diurni di almeno 4/6 ore, per 5/6 giorni la settimana).

– ambulatoriale o domiciliare (con frequenza variabile di 2/3 giorni la settimana)

A giudizio dell’équipe che prende in carico il paziente, il programma riabilitativo può essere mantenuto anche sotto forma di Soggiorni Estivi, con un periodo di trattamento eseguito in località climatiche scelte dal Centro/Istituto.

Per quanto riguarda la forma residenziale e semiresidenziale, vi si accede dietro presentazione al Centro/Istituto stesso di autorizzazione rilasciata dalla ASL del Distretto di residenza della persona dopo Valutazione Multidimensionale. Il Centro/Istituto elabora un progetto riabilitativo individuale concordato con il paziente e/o con i suoi familiari. Il cittadino disabile in trattamento semiresidenziale può richiedere alla ASL il servizio di trasporto gratuito.

Per quanto riguarda invece il regime ambulatoriale il primo accesso avviene tramite visita del medico specialista di riferimento per la specifica disabilità o medico specialista in riabilitazione, su richiesta del Medico di Medicina Generale (MMG) che indica le problematiche cliniche da valutare.

Lo specialista del SSN dovrà rilasciare ricetta con indicazione al trattamento riabilitativo specificando che si tratterà di strutture accreditate ex. Art. 26. La prosecuzione del trattamento, se ritenuta necessaria per un periodo variabile anche fino a 90 giorni e ulteriormente rinnovabile, potrà essere autorizzata dai competenti servizi dell’Azienda Sanitaria Locale di residenza del paziente che effettuano la rivalutazione del bisogno assistenziale, sulla base del Progetto Riabilitativo Individuale.

Segnalo che queste informazioni potrebbero risentire delle differenze tra i sistemi sanitari delle diverse regioni italiane ma possono comunque fare luce su quello che è un diritto chiedere e su come districarsi nel farlo.

*Neurologa Dipartimento NESMOS Università di Roma La Sapienza e ASL Roma2 UOS Disabili Adulti D6 – Consulente Ambulatorio AICH Roma OdV