Gentilissima Wanda

sono immensamente dispiaciuta, ma allo stesso tempo profondamente convinta, di doverle dire che io purtroppo sabato non sarò presente al convegno. E’ un’assenza giustificata, ma non per questo poco sofferta.

Purtroppo nell’ultimo periodo, anche in seguito al lutto, mi sono successe una serie di “prove” di vita non poco impegnative… e qui si aprirebbe un fiume, forse un oceano di spunti di conversazione con lei, visto che ha sicuramente vissuto prima di me il terrore di vedere perpetuare una realtà…

Non ho modo di scriverle molto di più… ci vorrebbero gli occhi di mezzo…. gliela dico così, poi lascio aperta questa porta e le prometto che ci ripasso e vengo a prendermi il suo sguardo…

Ora sono molto, molto stanca. Fisicamente e mentalmente…ho i miei bimbi sempre davanti a farmi strada, ma vorrei essere io a tenere quella lanterna, so che mi capisce.

…non riesco a venire a Roma, ma ci sarò con l’anima e stavolta, finalmente, ci sarà anche mia madre: non vi ha mai incontrati ma ha vissuto della Vostra passione e dedizione per anni… ci sarò sicuramente al prossimo appuntamento, e questa è una promessa…

La saluto cordialmente e mi scusi ancora se non sarò con voi sabato mi auguro che ci sia un buon afflusso di familiari in età giovanile assetati di Vita.

…avrei anche voluto abbracciarla di persona…lo faccio con l’anima 🙂

buon convegno e arrivederci!

A.

PS: quelle mie righe nella home del sito sanno proprio di HOME, di CASA. Mi lasci lì la prego, in questo momento sono il mio posto nel mondo.

 


 

Carissima Ariella,
mi spiace molto non vederla al nostro incontro, l’aspettavo con ansia per poterla abbracciare personalmente come d’altronde ha scritto lei. Quando ci sono delle sofferenze comuni le persone si sentono vicine anche senza conoscersi, è un legame sottile che non si vede ma c’è. Questa, forse, è la forza che abbiamo per poter andare avanti e che ci fa pensare ai nostri cari che ancora hanno bisogno di noi. Io ho cominciato da piccola ad avere bisogno di una lanterna che mi guidasse ma per quanto mi guardassi intorno non la vedevo e ho dovuto imparare da subito ad essere quella lanterna per me e i miei cari. Purtroppo quella luce si è spenta troppo presto lasciandomi al buio triste e sola ma, poi, mi sono guardata intorno, ho cercato ancora, ho guardato negli sguardi della gente, i loro bisogni, nella  vita sfortunata di tanti che si sono appoggiati a me e, che, mi hanno resa più forte e più combattiva. Ma quanta fatica, cara Ariella, quanta voglia di abbandonare, quanta voglia di scappare; poi arriva una lettera come la sua e il mio umore cambia, mi fa sentire bene, mi fa sentire ancora utile a qualcuno a qualcosa…
Cara amica mia vorrei tanto poter essere lì per darle il mio appoggio e aiutarla in questo momento difficile, mi faccia sapere come posso fare.
Mi abbracci i suoi bimbi e dica loro che in cielo ci sono tre angeli a proteggerli e, si ricordi, la nostra è una Home, una casa come quelle di una volta, dove si sentiva l’unità della famiglia, dove si dividevano gioie e dolori specialmente i dolori che accomunavano tutti. Sabato lei sarà con noi, con me, la vostra presenza (sua e di sua madre) sarà molto forte e cercherò di trasmetterla a tutti.
L’abbraccio con tutto il cuore sperando di vederla presto
Wanda

wanda