JUPITER, FL, 15 giugno 2015 – La Malattia di Huntington attacca la parte del cervello che controlla il movimento, distruggendo i nervi con una raffica di tossicità, ma lascia altre parti relativamente indenni.

Gli scienziati del campus della Florida del The Scripps Research Institute (TSRI) hanno stabilito in via conclusiva che una proteina attiva, chiamata “Rhes”, svolge un ruolo centrale nell’innescare la tossicità dell’Huntington nello striato, una piccola sezione del prosencefalo che controlla il movimento del corpo ed è potenzialmente coinvolta in altre funzioni cognitive come la memoria di lavoro.

“Il nostro studio conferma definitivamente il ruolo della Rhes nella Malattia di Huntington”, ha affermato Srinivasa Subramaniam, professore assistente del TSRI, che ha condotto la ricerca. “Il nostro prossimo passo dovrebbe essere quello di sviluppare farmaci che inibiscano la sua azione.

Lo studio è stato recentemente pubblicato online prima di essere stampato dalla rivista Neurobiology of Disease.

In uno studio precedente, Subramaniam e i suoi colleghi hanno mostrato che la Rhes si lega ad una serie di ripetizioni nella proteina huntingtina (così chiamata per la sua associazione con la Malattia di Huntington), aumentando la morte dei neuroni. Il nuovo studio dimostra che l’eliminazione della Rhes riduce notevolmente i problemi comportamentali in modelli animali della malattia.

La studio, inoltre, ha condotto una ricerca ulteriore e ha rivelato gli effetti dell’aggiunta di Rhes al cervelletto, una regione del cervello normalmente non affetta nell’Huntington.

I modelli animali della Malattia di Huntington a cui è stata iniettata la Rhes, hanno sperimentato un notevole aggravamento dei problemi motori, tra cui la perdita di equilibrio e di coordinazione. Subramaniam e i suoi colleghi hanno anche scoperto lesioni e neuroni danneggiati nel cervelletto, confermando che la Rhes è sufficiente a favorire la tossicità e dimostrando che anche quelle regioni del cervello che normalmente sono impermeabili ai danni possono diventare vulnerabili se la Rhes è sovraespressa.

“Forse la più grande domanda che emerge da questo studio è se la Rhes sia un buon bersaglio farmacologico per la Malattia di Huntington”, ha affermato Subramaniam. “In breve, la risposta è ‘sì'”. I farmaci che ostacolano la Rhes potrebbero alleviare la patologia e i sintomi motori di Huntington.”

“Molti pazienti con Malattia di Huntington presentano problemi psichiatrici correlati, come la depressione e l’ansia”, ha aggiunto Supriya Swarnkar, la prima autrice dello studio e membro del laboratorio di Subramaniam. «Ma non è chiaro se essi siano la causa o le conseguenze della malattia. Pensiamo che, prendendo di mira la Rhes, potremmo bloccare l’inizio dell’Huntington, e prevediamo che questo potrebbe permettere una protezione anche contro i problemi psichiatrici collegati.”

Oltre a Swarnkar e Subramaniam, altri autori dello studio, “Ectopic Expression of the Striatal-enriched GTPase Rhes Elicits Cerebellar Degeneration and an Ataxia Phenotype in Huntington Disease” sono Youjun Chen, William Pryor, Neelam Shahani e Damon Page del TSRI. Si veda il sito: http://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0969996115001850

Il lavoro è stato supportato dallo Stato della Florida

Articolo Originale

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